Il programma della Sesta Edizione di In Scena
Kairos Italy Theater e KIT Italia annunciano gli spettacoli presentati durante la quarta edizione di In Scena! Italian Theater Festival NY, 7-21 maggio 2018.
Nei quindici giorni di Festival sara? presentato a New York il numero record di 12 SPETTACOLI, di cui otto (in italiano con sopratitoli o in inglese) di compagnie provenienti da tutta Italia, selezionati tramite bando su tutto il territorio nazionale. A questi si aggiungono due spettacoli di artisti italiani che risiedono e lavorano a New York e, come evento speciale, una produzione italiana che torna a New York a 28 anni dal debutto al La MaMa. Apre infatti il Festival Tutti non ci sono di D’Ambrosi/Teatro Patologico, nato a seguito della legge Basaglia per la chiusura dei manicomi, di cui si celebra quest’anno il quarantennale.
La serata di chiusura sara? come di consueto dedicata al Mario Fratti Award, che premia un testo teatrale italiano inedito con la traduzione professionale in inglese e la presentazione nell’ambito del Festival sotto forma di lettura della versione inglese. Importante novita? di quest’anno e? la pubblicazione delle opere premiate dal 2014 ad oggi, in traduzione con testo originale a fronte.
Fra le altre novita? 2018 di In Scena! le collaborazioni con importanti partner americani, appositamente create per mettere gli artisti in diretto contatto con operatori potenzialmente interessati al loro lavoro. Da qui le specifiche sezioni tematiche del cartellone, come UNDER 25, WOMEN, LGTBQ e anche una dedicata al “teatro italiano made in USA”, che intende raccontare i percorsi di artisti italiani che lavorano ormai su suolo statunitense.
Diversi gli EVENTI a corollario del Festival: il docufilm “Shakespeare o the Rocks” di Alessandro Fabrizi e Enrico Parenti sul festival ecologico di Stromboli incontri per portare avanti il dibattito a livello internazionale: una Conferenza internazionale sulle “Relazioni teatrali che cambiano, fra artisti, critici e audience” e alcune Infosession su questioni tecniche di particolare rilevanza, come traduzione e sopratitolazione. Anche quest’anno e? stata inoltre attivata la collaborazione con altri Festival: attraverso Dominio Pubblico e? stato selezionato lo spettacolo di teatro civile del giovane Alessandro Blasioli, mentre grazie a Milano Off F.I.L. Festival arriva a New York Giuseppina Facco con Le guerre di Angela.
Si riconferma inoltre le PARTNERSHIP con Italian Program, Montclair University per traduzioni e sopratitoli e quella con Free Verse, il programma di poesia portato avanti da NeON in collaborazione con il Dipartimento di Giustizia di NY, basato sull’incontro degli artisti di In Scena! con i poeti/detenuti in liberta? vigilata. Per celebrare la quinta edizione del progetto Free Verse Meets In Scena! e? prevista l’edizione di un volume con foto e testi bilingue.
Fra gli spazi che quest’anno accolgono In Scena! si conferma il prestigioso Cherry Lane Theater (West Village), che ospitera? le prime due date del cartellone, e The Brick Theatre di Brookly, accanto alle realta? che da sempre ospitano il Festival: Casa Italiana Zerilli-Marimo?, Berie Wohl Center, Istituto Italiano di Cultura, College of Staten Island.
Lo spettacolo F.M. e il suo doppio
Lo Spettacolo è stato selezionato all’INSCENAFestival di New York 2018 (in programma il 9 e il 12 maggio a New York).
Spettacolo Vincitore del Premio del Pubblico alle Voci dell’anima 2016
traduzione in inglese Matteo Luoni
foto Francesca MU e Luca di Bartolo
Raccontare il mondo che cambia, con lo sguardo di un adolescente inquieto, alla ricerca del suo “Ego stabile”, e’ quel che si propone il Teatro dallarmadio con il suo ultimo lavoro di teatro non teatro.
Partire dal proprio vissuto, e ritrovarsi a leggere quel che si e’ fatto, per arrivare dove si e’ arrivati, e per dirla con Beckett: “Ci sarà una partenza, ci sarò anch’io, io non sarò io… Io sarò da un’altra parte Io non sarò io”…
Perché quando la vita e il personale, entrano in una drammaturgia, lo sguardo del narratore diventa esterno, lucido ma distaccato.
Si fa quasi un lavoro al contrario, “riportare”, senza farsi troppo coinvolgere, perché il vissuto appartiene al passato, e nel momento in cui viene condiviso, spezzato fra i presenti, non ci appartiene più.
F.M. è il racconto di una vita, di una porzione di vita, dove il motore è il teatro.
L’amore per il teatro, la necessità di fare teatro, la difficoltà di essere attori, alla periferia di un paese, dove, è già difficile fare questo mestiere nella Capitale.
F.M. è Fabio Marceddu, ma è anche maschile e femminile, è anche Frequenze medie, perché la verità sta nel mezzo, ed è anche fra Martino, il grido d’allarme intimato al frate che dorme invece di suonare le campane.
E prima che la campana suoni, come recita l’incipit: Visto che ci stanno togliendo il futuro volgo lo sguardo al passato.
F.M. raccoglie miscellanee di un decennio, dal 1988, al 1998, cita Beckett, Foscolo, Quenau, Wedekind, Max Aub, Copi, Genet- e li cita, come ordito all’interno di una trama che è la vita di un attore.
E in questo decennio racconta la scoperta del genere sessuale, la discriminazione e la successiva e affermazione dell’identità sessuale (e umana) del protagonista.
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