La memoria persistente, di Pinuccio Sciola viene presentata per la prima volta al pubblico in occasione della Giornata della Memoria.
Fino al 21 Febbraio il piazzale dell’EXMA sarà dominato da questa installazione cruda, ma quanto mai necessaria, affinché ogni giorno sia la Giornata della Memoria.
Lo scultore di San Sperate, internazionalmente noto per le armonie delle sue Pietre sonore, destabilizza e sconvolge con un lavoro inedito, presentato in occasione di questa ricorrenza così densa di significati.
La pietra, in questo lavoro – al quale Sciola si è dedicato con grande partecipazione e compassione negli ultimi anni – non emette sonorità, non svela melodie. E’ una pietra terribilmente muta, scavata in forma di tombe vuote, ed è piuttosto il vuoto a urlare, in un silenzio assordante. Tombe simili ad antiche sepolture preistoriche, proiettate dal passato al presente: sono il pensiero pietoso che l’artista rivolge agli esseri umani cui, ancora oggi, la sepoltura viene negata, insieme al diritto alla vita; alle vittime degli orrori, di tutte le tragedie che, nonostante quanto la storia ha insegnato, ogni giorno si compiono in un mondo che vorrebbe dirsi civile.
Nessun corpo, per queste tombe, nessuna lapide, nessun nome. Perché spesso, troppo spesso, nelle stragi dei migranti, cui Sciola in particolare pensa, c’è soltanto il mare ad inghiottire esistenze, speranze, ricordi.
Con la forza eloquente e sintetica dell’arte, l’installazione colpisce direttamente la nostra sensibilità e la nostra intelligenza, chiamandoci in causa come testimoni: non possiamo fingere di non sapere, non possiamo sottrarci, perché la memoria, malgrado tutto, non si cancella.Persiste come un monito dentro le nostre coscienze.
Una installazione che instaura un dialogo ricco di riflessioni con la mostra Novecento di Antonello Fresu, allestita nella sala delle Volte.