Dal 5 al 17 aprile
Francesca Boi e Tiziano Demuro sono i vincitori della call for artits PLEXUS anch’io. I loro progetti, con il titolo Ceci n’est pas une pomme, sono esposti nella Sala della Torretta fino al 17 aprile.
“Giovani e ignari, fin’ora, delle istanze di Plexus. E tuttavia capaci di lavorare sul tema, loro proposto, CIBO e ARTE / CIBO è ARTE.
Francesca Boi ha costruito un arnese di legno che ha le mani e un cuore: come fosse un uomo posto davanti a una mela dipinta. Rossa, appetitosa, falsa. Una illusione, per un bisogno, reale, di soddisfare la fame di conoscenza.
Tiziano Demuro usa le immagini per raccontare di un cibo che strangola, di una forchetta che addenta una mano, di un cartoccio di uova decorate come quelle pasquali . Un approccio ludico, per una riflessione sul rapporto, serio, tra menti e alimenti”. (Alessandra Menesini)
L’opening di Ceci n’est pas une pomme sarà preceduto alle 17 dall’ultimo dei momenti di approfondimento dedicati alla mostra Plexus International Storage: a partire dalle 17, in una tavola rotonda coordinata da Simona Campus, la storica della filosofia Maria Teresa Marcialis, l’artista Antonello Dessì e lo storico dell’arte Efisio Carbone dialogheranno intorno ai temi della smaterializzazione, ri-materializzazione e problematiche legate alla catalogazione degli oggetti artistici contemporanei.
La mostra PLEXUS INTERNATIONAL Storage, allestita all’EXMA di Cagliari, è dedicata all’esperienza culturale di PLEXUS INTERNATIONAL (www.plexusinternational.org), cominciata a New York negli anni Ottanta, che ha creato e continua a creare connessioni culturali tra gli Stati Uniti, la Sardegna e Dakar, Roma, Amsterdam e l’Australia.
La mostra, aperta al pubblico fino al 10 aprile, si propone, allo stesso tempo, come documentaria e artistica: luoghi, eventi e protagonisti vengono presentati attraverso scritti, foto e video, in un percorso che conduce alla Maison des Esclaves di Gorée-Dakar, luogo simbolo di PLEXUS, passando per Gavoi, in Barbagia, oltre che per Cagliari e per Carloforte, intersecando l’altrettanto importante snodo di Roma; ai documenti fanno riscontro gli oggetti artistici e le installazioni, le azioni e le performance.
Il progetto, a cura di Simona Campus, intende valorizzare la cooperazione della Sardegna in PLEXUS, anche nelle sue posizioni dialettiche e critiche, a partire dalle personalità artistiche di Gaetano Brundu (1936-2015) e Luigi Mazzarelli (1940-2006), figure di prim’ordine sul piano sia dell’innovazione creativa, sia della elaborazione teorica.